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La grande bellezza in cucina. 5 ristoranti da amare nel Chianti

Uno dice Chianti ed il pensiero va subito al vino e all’ottimo cibo, celebri in tutto il mondoVilla il Poggiale è incastonata come una pietra preziosa nella campagna del Chianti classico, tra le città di Firenze e Siena, entrambe segnate da una ricchissima tradizione eno-gastronomica. 

1 Mar 2020 10:15:00
Villa Il Poggiale - La grande bellezza in cucina
Villa il Poggiale - La grande bellezza in cucina

Sangiovese è la chiave di questo territorio: una terra famosa per il suo vino, Il Chianti Classico appunto, e celebre per il mangiar bene: la Bistecca alla Fiorentina, regina della brace, le specialità a base di selvaggina, come il cinghiale ed il fagiano, e poi i funghi, i prelibati tartufi, le ricette povere come la ribollita, la panzanella e le zuppe, che scaldano le cucine nei freddi giorni di gennaio.

Qui a Villa il Poggiale siamo fieri ambasciatori delle eccellenze che questa terra generosa ci regala, e condividiamo volentieri con i nostri ospiti il meglio di questa tradizione.

 

Villa il Poggiale - La grande bellezza in cucina

Dalla colazione alla cena scegliamo con cura le materie prime, tutte di provenienza locale e selezionate rispettando la stagionalità. Nelle dolci serate estive potete accomodarvi sul nostro terrazzo esterno per gustare i piatti più tipici della cucina chiantigiana, magari accompagnati da un calice di eccellente vino, affacciati sulla bellissima campagna che, oltre a regalare viste magnifiche, ci offre le materie prime che ritroverete sui vostri piatti.

Per le vostre escursioni nel territorio, invece, ecco qui 5 raccomandazioni per i ristoranti in cui sentiamo rispettata l’eccellenza che amiamo celebrare in Villa

1. L'Osteria di Passignano

Da prima dell’anno Mille, posta su di un’altura al centro di una fiabesca conca di colline, si trova la Badia di Passignano, un monastero-fortezza che nei secoli si è arricchito di capolavori artistici.

All’interno di una delle antiche coloniche che circondano l’abbazia si trova l’elegante Osteria di Passignano, aperta nel 2000 e diventata prestissimo uno dei ristoranti più ricercati della zona da tutti i gourmeurs di passaggio.

Qui siamo in casa dei Marchesi Antinori: oltre ad una cucina della tradizione rivisitata da chef stellati troverete una selezione di vini all’altezza della situazione.

2. La Cantinetta di Rignana

Se invece siete alla ricerca di una autentica esperienza chiantigiana, proseguite verso La Cantinetta di Rignana, poco distante da Passignano. Ci si inoltra per qualche chilometro nel folto del bosco, percorrendo una strada sterrata che parla di fatica contadina, di cinghiali e di tartufi, di vino e di antichi insediamenti etruschi.

Una volta che sarete giunti alla trattoria, capirete il motivo della breve fatica, trovandovi nel piatto tutti quei sapori e profumi che avete lasciato sulla strada.

La vista che si gode dalla terrazza principale, interrotta solo dallo svolazzare delle tende alla brezza estiva, vale da sola il viaggio.

3. L'Osteria Mangiando Mangiando

Per pranzo spostatevi di qualche metro, ed entrate all’Osteria Mangiando Mangiando: un nome, un programma! Qui troverete un vero e proprio amore per le materie prime, che sono scelte per la loro semplicità, l’altissima qualità e la provenienza locale. Tra i tavolini di questa tipica di trattoria di paese potrete gustare il meglio della tradizione chiantigiana, accompagnata da vini scelti con attenzione tra le piccole realtà locali.

Sulla collina che sovrasta Greve si trova l’antico insediamento di Montefioralle, un borgo incastellato, incredibilmente ben conservato, dove a farla da padrona sono i gatti sdraiati sui selciati e le piante in vaso che ovunque crescono rigogliose grazie alle amorevoli cure dei loro proprietari, una sessantina di persone in tutto.

4. L'Osteria le Panzanelle

Se vi trovate invece più a sud, tra Panzano e Greve, avete tre ottime ragioni per fare una sosta ristoratrice. La prima si chiama Osteria le Panzanelle, un ristorante come quelli di una volta, che si trovavano lungo la strada e che accoglievano il cliente come un viandante in cerca di ristoro, per l’appunto. L’osteria è a conduzione familiare e propone ricette stagionali semplici e genuine, come le avrebbe fatte la vostra nonna di Panzano. L’eccellenza si raggiunge con la pasta fatta in casa (deliziosa!) e poi con le “ciccie”, dalla bistecca alla fiorentina ai piatti di stagione, come il Peposo, che qui diventa molto più che un semplice spezzatino di manzo.

Si dice che la piazza di Greve in Chianti sia a forma di baccalà. Non ve lo possiamo confermare, ma possiamo dirvi che questo è sempre stato un crocevia di viaggiatori e mercanti, che qui si intrattenevano per scambi economici, commerciali e… gastronomici.

Seguite la storia fin qui ed entrate nella Macelleria Falorni per un aperitivo a base di salumi e formaggi: sarà un viaggio nel tempo e nel gusto grazie alla selezione di prodotti 100% toscani e alla sapiente lavorazione che da dieci generazioni presiede questa piazza del gusto, oggi roccaforte della filosofia Slow Food nel Chianti.

5. Il Ristorante La Castellana

Appena fuori da questo incanto medievale si trova il Ristorante La Castellana, affacciato su una delle più belle vallate del Gallo Nero. Che siate seduto nella caratteristica sala interna o affacciati d’estate sulla bella terrazza, gusterete il meglio della tradizione locale racchiusa nei pochi ma selezionatissimi piatti che propone il menu. Ciò che qui si sente davvero, e fa la differenza, è il carattere familiare della gestione, che fa sentire come a casa propria.

Quando, dopo una buona colazione in Villa, salirete in auto e vi inoltrerete tra queste colline solcate da file di cipressi e ricoperte da fitti mosaici di vigne e olivi, che contendono i pendii più assolati ai i boschi di querce - dove profumano gli allori e i ginepri - questi poggi costellati da pievi antichissime, fatte della stessa bianca pietra che nutre i vigneti, ecco, solo allora potrete gustare appieno i sapori che questa terra aspra e gentile, rustica ed elegante, riesce ancora a regalare ai suoi visitatori.

 

Autore: Marco Mocellin